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graffiti_pompeiani
6 décembre 2006

Lugdunum

Discipulis italicis salutem

Nella caupona “Al grappolo d’oro”(così dovrebbe chiamarsi, visto che sulla porta d’ingresso c’è un affresco con un bel grappolo d’uva bianca) si dorme abbastanza bene e si cena  pure bene. La caupona  si trova nella zona del circo, un poco distante dal centro della città. Mi sono svegliato di buon mattino, quando la città comincia ad animarsi e le strade ad essere trafficate dai carri. Ieri sera ho conosciuto un signore, anche lui un cliente della caupona, che viene da Mediolanum; e ci viene spesso per il disbrigo dei suoi affari in Gallia. Ha detto di chiamarsi Probus ed è anche lui un mercante, o imprenditore, molto pieno di sé. “Mediolanum è una seconda Roma”, ha esclamato e ,visto il mio stupore, ha aggiunto “Pochi anni ancora e vedrai che la capitale dell’impero diventerà Mediolanum!”.

Se non fosse per il suo atteggiamento troppo sicuro di sé e alquanto borioso, sarebbe tutto sommato un buon compagno. Si è offerto di farmi da guida per una visita alla città, che, a suo dire, conosce come la sua Mediolanum. Debbo riconoscere che poi si è dimostrato ben informato su Lugudunum.

La parte antica della città (il centro storico) è sul colle di Forum Vetus (Fourviére), mentre la zona nuova è alle Canabae, vicino al fiume Rodano.

“La città  –precisa il signor Probus, la mia guida-  si compone della colonia romana (Lugudunum) e del borgo federale di Condate. La colonia venne fondata nell’anno 711 ab Urbe, se non ricordo male, da L. Munatius Plancus, che era stato legato di Cesare. Ebbe il nome di

                                           Colonia Copia Felix Munatia Lugudunum.

Ses premiers habitants sont des colons, des citoyens romains, commerçants chassés de Vienne par les Allobroges ou vétérans de l’armée romaine, qui vont créer une ville sur le modèle de Rome. Sous le règne de l’empereur Auguste, Lugdunum prend une place importante au sein des trois Gaules. Dès cette époque, Lugdunum connaît un essor économique important (corporations d’artisans, ateliers de potiers…). Très tôt également, la ville s’équipe de grands monuments : théâtre (16-13 av. J.-C., l’un des plus anciens de Gaule) ; sanctuaire fédéral (inauguré en 12 av. J.-C.) ; amphithéâtre (le plus ancien de Gaule ; dédicace en 19 ap. J.-C.) ; sanctuaire municipal (début du Ier  siècle ap. J.-C.).

“Come mai conosci tutte queste cose? - chiedo al mio accompagnatore-, vedo che ti interessi anche di storia”. E lui: “Cosa vuoi, l’attività imprenditoriale è la mia occupazione; ma quando ho del tempo libero, leggo, leggo molto. Pensa che ho letto dieci volte il De Bello Gallico di Cesare”.

Siamo entrati in città dalla porta a sud (st. Just sarà chiamata). Facciamo un breve tratto e imbocchiamo il cardo. Le strade si sono affollate di gente che va e che viene, tutti hanno qualcosa da fare. Da un thermopolium che dà sulla strada provengono accattivanti odori di bevande e di pane appena sfornato. “Dai! –esclama Probus- fermiamoci a bere e a mangiare qualcosa”. Non mi faccio pregare, accetto volentieri l’invito.

Cari amici, ho finito il foglio di papiro su cui sto scrivendo. Corro subito a comprarne dell’altro. Continuerò più tardi a raccontarvi la cronaca della mia giornata lugdunense. Valete.

(www.musees-gallo-romains.com/fourviere/groupes/pedagogique)

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